Dal 2004 Marcus Coates (Londra, 1968) lavora ad una serie di opere in cui mette in scena un rituale sciamanico di fronte a una platea di spettatori. Coates, combinando la sua conoscenza daSciamano, l’assurdità del rituale sciamanico nel contesto contemporaneo e il suo stile documentario, è alla ricerca di una nuova soggettività per se stesso e di un approccio pragmatico irrazionale, incontrollato, eppure effettivo. Coates mette in discussione il modo in cui la cultura sia causa della nostra separazione dalla natura e riflette su come l’idea di natura, intesa dall’uomo, definisca le nostre necessità e problematiche come specie. L’installazione proposta per GRANPALAZZO 2016 include film dei suoi rituali, in cui Coates raggiunge uno stato di trance e comunica con il regno animale per riferirsi a questioni sociali e presentare oggetti che narrano la nostra relazione con la natura. Ritual for Reconciliation (2015) è una serie in cui Coates descrive la cultura della fotografia naturalistica come un atto di consumo feticistico. Queste fotografie sono il risultato di un processo ritualistico in cui l’artista scatta delle foto per poi accartocciarle.Lesser spotted woodpecker (Picoides minor) (2014) è uno storno impagliato, dipinto a mano da Coates con i colori di un picchio raro e sfuggente che l’artista non ha mia avuto modo di incontrare. Bassbone/Goose caller (2009) è un trombone, al cui interno è posta una canna di un fagotto utilizzato da Coates durante i suoi riti sciamanici per comunicare con gli animali, così ottenendo informazioni di cui sono i soli detentori.
Marcus Coates ha esposto in istituzioni come: Serpentine Gallery, Londra; Joan Miró, Barcellona; Milton Keynes Gallery; Kunsthalle, Zurigo; Sydney Biennale; Tate Britain, Londra; MANIFESTA 7, Trento; Biennal di Venezia; Malmo Konsthall; Barbican Art Gallery, Londra.
Since 2004 Marcus Coates (b. London, 1968) has been developing an ongoing body of work in which he performs a shamanic ritual on behalf of a live audience. Through a combination of his earnestness as a Shaman, the absurdity of the Shamanic ritual in a contemporary setting, and his deadpan documentary style Coates seeks a new subjectivity for himself and in turn an approach to pragmatism that is irrational, uncontrolled, yet effective. Coates questions how culture supports our separation from nature and reflects on how nature as a human concept is a clear definition of our own needs and troubles as a species. The presentation for GRANPALAZZO 2016 includes films of his rituals, where he achieves a trance-like state and communes with the animal kingdom to address social issues as well as objects that address our problematic relationship with nature and thus ourselves. Ritual for Reconciliation (2015) is a series in which Coates describes the culture of wildlife photography as a fetishistic act of consumption. This works are the result of a ritualistic process where the artist makes high quality prints and compresses them in his hands. Lesser spotted woodpecker (Picoidesminor) (2014), is a taxidermied starling that has been hand-painted by Coates to take the markings of this rare and elusive woodpecker, a bird Coates has never managed to see. Bassbone/Goose caller (2009) is a trombone fitted with a bassoon reed employed by Coates during his shamanic rituals to communicate with animals in his spirit world, thus being able to obtain information that they might hold.
Marcus Coates has shown in institutions such as: Serpentine Gallery, London; Joan Miró, Barcelona; Milton Keynes Gallery; Kunsthalle, Zurich; Sydney Biennale; Tate Britain, London; MANIFESTA 7, Trento, Italy; the Venice Biennale; Malmo Konsthall; Barbican Art Gallery, London.